PROGRAMMA PROSSIMI EVENTI 2022

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AUTOHIPNOSIS REGRESIVAS Y CONSTELACIONES DE SUEÑOS

TULUM

19 marzo

En este experiencial intentaremos inducir, a través de técnicas meditativas específicas, acompañadas de sonidos analógicos a 432hz, lo que llamamos el estado de sueño lúcido, en el que la persona puede tomar conciencia de su mundo onírico y decidir moverse en él a medida que ve. encajar.
En gran parte será guiada y acompañada por caminos meditativos específicos, tanto para experimentar este estado de "realidad" como para tener un contacto directo con el propio mundo creativo y emocional, para tomar conciencia de él y poder elegir cómo expresarlo y qué hacer con la propia existencia, intencionalmente o, al menos, algunas de sus infinitas direcciones posibles.
Aprovechando este cambio de espacio-tiempo, podemos decidir, entre otras cosas, retroceder a un tiempo pasado y cambiar la estructura interna que nos dejó esa experiencia particular. También se puede retroceder a lo que algunas personas traen como experiencias de vidas pasadas, que poco importa si en realidad son vidas pasadas, universos paralelos, viajes astrales o simples sueños proyectivos, siempre que estas realidades existan, pero lo que importa es que este tipo de experiencia puede conducir a una mejora en la calidad de vida de la persona que lo experimenta.
En la segunda fase del taller, trabajaremos sobre lo que emerge de la experiencia regresiva, o sea, sobre la dificultad individual de dejarse entrar en contacto con el propio camino interior, pero también con temas personales de cualquier tipo.
tendremos experiencia directa de la influencia que tiene el campamento en el grupo y en cada participante individual. Dado que se trata de una visión holística, donde el todo es más que la suma de las partes individuales, intentaremos trabajar con la energía del campo, un ente en sí mismo, perceptible, capaz de entrar en contacto con una extensión, campo transpersonal.
El campo, entendido como un espacio en el que una aglomeración de fuerzas produce y sustenta un campo energético, en el que se condiciona nuestra condición humana y al mismo tiempo condiciona el propio campo, y donde gran parte de los fenómenos revelan contactos no locales entre los elementos
Los chamanes toltecas del México antiguo lo llamaban "la forma humana", el egregor individual. Estando inmersos en la energía del campo, creado durante la experiencia grupal, pasaremos a sintonizarnos con las frecuencias de energía de un campo más grande, que conecta a todos los demás seres humanos. De esta manera tendremos la posibilidad de percibir, y sintonizarnos, con determinadas frecuencias absolutamente inusuales, para poder dar voz a elementos de nuestro propio inconsciente, voces que han estado esperando durante mucho tiempo para poder expresarse. ellos mismos; Durante la práctica aparecerán también ecos provenientes de egregores colectivos que, constelando los elementos del sueño, tendrán una oportunidad única de expresarse física y verbalmente.
Esto sucederá armónicamente, espontáneamente, a través de la percepción extendida de las personas llamadas a representar el sueño. "Soy tu sueño y vine a decirte que..."
¡Es una experiencia única, ciertamente magnífica para nuestras esferas internas!
Una clave para la visión y la comprensión de los mecanismos que subyacen a la experiencia personal. La arquitectura de la matriz se basa en la normalización de un poder, inherente a las profundidades del propio hombre, que convierte al soñador en víctima de su propio sueño inconsciente. El encuentro revela un escenario que ayudará en la fluidificación de los esquemas mentales limitantes, predisponiendo a los participantes a la activación de formas de atención más amplias, útiles para penetrar conscientemente en realidades no convencionales”.
 
Acompañado por Fabio Cieri (Psicólogo, Psicoterapeuta)
 
PSICOTERAPEUTA con enfoque Gestalt (fenomenológico, existencial), investigador y operador teatral.
Además de trabajos individuales, de pareja, familiares y grupales, me ocupo de:
Autohipnosis en estado de conciencia y regresivo (sueño lúcido). CONSTELACIONES familiares, espaciales, teatrales, oníricas e intrapsíquicas.
Terapias ARTÍSTICAS, TEATRO terapia, PSICODRAMA.
MEDITACIONES introspectivas y dinámicas. Tantra y el Tao del SEXO.
Trabajo en hipnología y SUEÑO.
PSICOSOMÁTICA, un síntoma biológicamente sensible.
ENEAGRAMA (teoría del carácter).
chamanismo tolteca.
Técnica Gestalt TRABAJO CORPORAL.
Uso y produzco SONIDOS, mono y binaural. Sonido de gongs, campanas tibetanas, campanas de cristal y otros instrumentos de 432hz, para el reequilibrio psicoemocional.
 
19 marzo 2022 AM 10:00 
 
TOTO AIKO / Healing Center, TULUM +52 984 184 9805 
 
Se requiere reserva

 

 

 

 Il paradosso espressivo emotivo in scena (Psicodramma).  

ASSISI PG

9 APR - 10 APR

Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti.
(William Shakespeare)


Nella vita quotidiana, spesso, ci troviamo di fronte a situazioni cariche emotivamente. Alcune di queste ci piacciono molto e quindi ci fanno sentire bene, altre invece ci piacciono meno, o per niente, e ci mettono a disagio, provocando una sensazione di malessere.
Ciò che conta non è tanto quello che ci capita, ma quello che ce ne facciamo di quello che ci capita; come, cioè, lo usiamo per accrescere noi stessi.
Alcune situazioni, ci restano “appiccicate addosso”, proprio per la loro carica emotiva, spesso sono quelle dove noi non ci siamo proprio piaciuti per come abbiamo agito, per quello che abbiamo o non abbiamo fatto. Quella paura che ci ha paralizzato di fronte a quello specifico evento, quella rabbia che è esplosa o implosa.
Le emozioni, che proprio etimologicamente si riferiscono a ciò che è necessario portare fuori, sono appunto il “motore” organismico. Senza di esse non avremmo forza per fare nulla, né per vivere. Saremmo delle macchine. Allo stesso tempo, tuttavia, esse possono diventare insostenibili, perché la loro carica, sempre appropriata al contesto, potrebbe non essere retta dalla persona che vive un contesto troppo intenso o non riconosce la sua intensità. Se questo avviene, il soggetto può “ingoiare” l’emozione e quindi somatizzarla, oppure può “vomitarla” quindi agirla in modo inappropriato alla sua volontà. Spesso ciò accade perché quello che vogliamo e sentiamo può essere di molteplici nature, anche polarizzate, e ci sembra impossibile farle coesistere nel medesimo istante. Per questo, quello che cerchiamo di fare è provare ad esprimere le emozioni attivate, abitando il paradosso di farle coesistere, anche se sono opposte, in modo che possa essere canalizzata la loro energia in modo funzionale al contesto. Per esempio prendiamo il “Mi fai così arrabbiare… che ti soffocherei di baci”.
L’espressione parla sempre di sé e non dell’altro, nel senso che non giudica o accusa, ma espone quello che sente rispetto all’altro.
Siccome non esiste una ricetta per questo, l’unico modo per farlo è l’esperienza. Con questo strumento possiamo imparare, contattando la creatività intuitiva che è insita nella natura umana. E’ solo stata dimenticata da molti perché non allenati a prendere consapevolezza dell’emozione sentita e a riferirla all’oggetto che l’attiva. La creatività espressiva e intuitiva si attiva spontaneamente. Noi dobbiamo solo esercitarci per renderla più interessante ai nostri sensi, per esempio, migliorandone la forma estetica.
Le emozioni principali sono: paura, rabbia, tristezza, gioia. Quelle un po’ più complesse perché sono un “cocktail” di emozioni base sono: la gelosia, l’invidia, l’ansia…
Qualsiasi emozione contattiamo è senz’altro biologicamente sensata, ma quel sapore di “amaro in bocca” che resta è spesso legato all’insoddisfazione della mancata espressione dell’emozione toccata o della modalità che abbiamo scelto per esprimerla.
In questo laboratorio si propone la possibilità di poter sperimentare le qualità espressive, utilizzando lo scenario teatrale, nell’episodio che la persona si sente di affrontare o ripercorrere, con il supporto degli altri partecipanti. Praticheremo quello che tecnicamente viene chiamato lo psicodramma, una forma di psico-espressione teatrale. Lo scopo è quello di portare la persona a conoscere forme nuove di espressione emozionale ed esistenziale, per migliorare la qualità della vita, grazie alle immense risorse del campo relazionale che ogni partecipante al gruppo fornisce. I vari punti di vista spostano la persona verso l’affermazione di sé, passando da forme nuove ed accettabili per essa.
 
Condotto da: Fabio Cieri (Psicologo, Psicoterapeuta)
Assisi PG
Sabato e domenica, 9-10 Aprile
Info: 346 632 5717

 

 

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